- Pubblicata il 12/10/2020
- Autore: Raf
- Categoria: Racconti erotici tradimenti
- Pubblicata il 12/10/2020
- Autore: Raf
- Categoria: Racconti erotici tradimenti
Due nigeriani in trasferta - Friuli Venezia Giulia Trasgressiva
Il sogno erotico di (quasi) tutte noi donne è il farlo con un uomo di colore, ma addirittura fare la porca con due contemporaneamente immaginavo fosse una cosa bellissima ed estremamente eccitante. Avevo già avuto simili esperienze dando tutta me stessa, compreso l'anale e avevo goduto da morire, ma non lo avevo mai fatto con due neri contemporaneamente.
Inutile dire che la cosa mi intrigava da morire, il pensiero di beccarmi due grossi cazzi neri insieme era una cosa che mi eccitava tantissimo. Poi il pensiero di tradire il mio compagno con due sconosciuti negri, aumentava la mia voglia di farlo. Negli ultimi tempi, quando facevo l'amore con il mio lui, il pensiero andava ad un bel cazzo nero, mentre scopavo immaginavo che al posto del mio compagno ci fossero uno o più negroni e, a questo pensiero, godevo ancora di più raggiungendo degli orgasmi incredibili mai provati prima. Fu così, con questi pensieri sconci, che decisi di provarci, di farmi scopare da due cazzoni neri in contemporanea.
Qualche settimana prima ero stata col mio compagno in un paesino in collina a fare una passeggiata fuori porta ed avevo notato tanti bei maschioni extracomunitari neri, e già in quell'occasione mi ero ritrovata a pensare con forte desiderio di farmi scopare da un paio di loro, senza timore di essere vista e riconosciuta. Mentre passeggiavamo, il mio pensiero fisso era quello di scopare con due extracomunitari contemporaneamente, mentre la figa mi pulsava tra le cosce bagnatissima al pensiero. Fui costretta ad andare nella toilette di un bar per darmi una rinfrescata.
Nei giorni seguenti ero ossessionata dalla mia laida idea, fino a che decisi di dar vita al mio sogno erotico.
Così un pomeriggio ci ritornai da sola e mi fermai in auto quando la mia attenzione fu rapita da due individui intenti a parlare. Due extracomunitari dall'aria trasandata, alti e abbastanza muscolosi. Uno aveva un orecchino al lobo sinistro, ambedue con barba non curata, gli immancabili cellulari tra le mani. Immaginai, con voglia incredibile, che cazzi si nascondessero dietro quelle patte e, mentre li osservavo, cominciai ad accarezzarmi la passera mentre mi mordicchiavo il labbro inferiore immaginandoli nudi mentre mi trombavano.
Scesi dall'auto e mi avvicinai ai due. Ero vestita con un vestitino corto a fiori molto sexy e stivali neri, con brasiliana e senza reggiseno, i seni bene in vista. Loro rimasero visibilmente sorpresi quando, eccitata all'inverosimile, iniziai a socializzare chiedendo di dove fossero. Notai che mi stavano squadrando dalla testa ai piedi mentre mi dissero di essere nigeriani arrivati in Italia un paio di anni prima uno e quattro anni l'altro, di avere uno 30 e l'altro 32 anni, di lavorare come braccianti agricoli. Io dissi loro il mio nome, di avere 52 anni e, eccitata dal particolare che loro sapessero quanto fossi troia, di essere impegnata con un uomo.
A questa ultima mia affermazione sembrarono però raffreddarsi, ma io li rassicurai dicendo loro che avevo una voglia folle di cazzo e che ero decisa a tradire il mio compagno con due bei maschioni neri. Alle mie parole i due sembrarono molto attratti e così chiesi loro, senza tanti giri di parole, se fossero disposti a soddisfarmi. Dissi di essere pronta a tutto, che volevo prendere i loro bei cazzi in bocca, in culo, in figa, di essere una vera ingorda di sborra che amavo tanto ingoiare.
Ovviamente, eccitati dalle mie porche parole, accettarono immediatamente. Li vedevo lanciarsi occhiate di complicità e di incredulità, mi dissero che ero una bella donna, procace e sexy e così, decisa ed impaziente di andare a fondo nelle mie intenzioni da troia, chiesi se avessero un posto tranquillo dove andare. Ci recammo così a piedi a casa di uno dei due poco distante.
Arrivammo in una misera abitazione, male arredata, con molto disordine e dove fui colpita da un forte odore di indumenti non lavati e di cibi molto speziati, oltre che dal puzzo di sigarette. Mi portarono nella stanza da letto capendo che ora non potevo tornare indietro, dovevo farmi chiavare dai due extracomunitari. I due maschioni neri presero subito a baciarmi tutto il corpo, a toccarmi dappertutto mentre mi denudavano a poco a poco alzandomi il vestito dalle cosce per sfilarmelo dalla testa, poi mi tolsero la brasiliana lasciandomi così completamente nuda, a parte gli stivali, tra di loro. Nel silenzio che ci circondava, ridacchiavo godendo al tatto delle loro bocche, delle loro lingue e delle loro mani sul mio corpo. Nuda, alla loro mercè, li lasciavo fare eccitandomi sempre di più. Mi accarezzavano le tette, una terza abbondante, il culo, la figa, quattro mani che esploravano tutto il mio corpo. Uno dei due si inginocchiò e prese a leccarmi la figa e il culo facendomi bagnare all'istante e mandandomi in paradiso con la lingua, che entrava nella mia vulva e nel mio culo in maniera deliziosa, intanto l'altro mi succhiava i capezzoli ficcandomi un dito in bocca che presi a ciucciare simulando un pompino.
In pochi secondi anche loro si denudarono e finalmente vidi i due grossi cazzi, già duri e nodulosi; erano li, finalmente a mia completa disposizione, tutti per me. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai loro uccelli, mentre loro mi guardavano con voluttà ed eccitazione, impazienti di godere con me.
Mi inginocchiai, vestita solo con gli stivali, sul pavimento tra i due e, mentre sparavo una sega ad uno, presi il cazzo dell'altro in bocca. Ne ho ciucciati tanti di uccelli, ma far entrare in bocca questi due enormi cazzi mi mise a dura prova. Prendevo a turno le cappelle tra le labbra ed erano talmente grosse e gonfie da deformarmi il viso, la bocca allargata al massimo tanto da farmi dolere la mandibola, cercavo di ingoiare la maggior parte dei due cazzi arrivando però al massimo alla metà. Passavo dall'uno all'altro spompinandoli alacremente fino a leccarli in contemporanea, intanto mi toccavo la figa bagnatissima. A bocca spalancata, tenevo le due grosse, durissime cappelle appoggiate sulla lingua, muovendo la punta, le solleticavo guardandoli dritti negli occhi con aria da gran troia, loro intenti a tenermi la testa ferma sulle cappelle e a palparmi le tette. L'odore dei loro cazzi era forte ed eccitante, mi faceva impazzire, mi rendeva folle di desiderio.
Mi reggevano la testa mentre, prigioniera e senza scampo, mi lavoravo di bocca i loro cazzi, accarezzavo e leccavo i coglioni, andavo su e giù con le mani sulle aste sentendole vibrare, grossi tubi bollenti donatori di piacere intenso.
A turno, cercavano di spingermi i loro cazzi in gola, ma era una missione impossibile date le dimensioni; nel momento che la cappella mi lambiva la gola notavo che meno della metà era dentro la mia bocca già piena. Ad occhi chiusi, sbavavo copiosamente con rivoli di saliva mista a liquido seminale dei due che bagnavano i cazzi come fossero già venuti, sembrava sperma che dalla mia bocca piena scendeva sulle loro aste e poi, dai loro coglioni, sulle mie tette e per terra. Sembravo impazzita, passavo da un uccello all'altro con voglia e libidine incredibili, mentre ne percepivo l'odore ed il sapore acidulo, li sentivo diventare sempre più duri nella mia bocca che pompava a più non posso.
Inginocchiata tra le loro cosce persi la testa e ciucciavo le cappelle grosse e turgide, ad occhi chiusi mugolavo di piacere nel doppio pompino ai due neri. Loro godendo tantissimo grazie al mio lavorio di bocca, mi reggevano la testa e, a turno, orientavano i cazzi verso la mia bocca vorace e vogliosa. Mi sentivo estremamente troia nel fare quel pompino doppio a due sconosciuti neri in un paesino.
Dopo qualche minuto, mi fecero mettere a pecorina sul letto e, mentre presi a fare una gran pompa ad uno, l'altro mi penetrò senza pietà nella figa. Con le mani sul mio culo, andava avanti ed indietro scopandomi con furia e bestialità, sentivo la mia vagina allargarsi all'inverosimile, deformata dal grosso cazzo che la riempiva in maniera oscena, accoglievo la cappella in profondità, intanto mi lavoravo di bocca l'altro cazzone cercando di andare a ritmo con l'altro che mi trombava profondamente. Il porco in piedi davanti mi spingeva con la mano sulla nuca sul suo cazzo, accompagnando il ritmo del pompino. Intanto l'altro mi stantuffava in figa con colpi profondi, violenti, incredibili, le mani a palparmi i glutei.
Godevo da matti con i due cazzi che mi riempivano. Si diedero il cambio e, a parti invertite, cominciai a spompinare l'uno mentre l'altro mi scopava per bene. Dopo qualche minuto, uno dei due si distese, mi fece salire su di lui di spalle e prese a scoparmi a smorzacandela, mentre l'altro mi si avvicinò di fianco in modo che potessi prenderglielo in bocca. Con le mani puntellate sul torace del nero sotto di me, saltavo sul suo cazzo con le tette che mi ballonzolavano e, con la testa girata di lato, spompinavo l'altro in una girandola di sensazioni laide ed eccitantissime. Con la sua mano sulla mia testa, il nero che stavo spompinando, mi attirava sul cazzo cercando di farmelo arrivare il più possibile in gola. Rivoli di saliva mi fuoriuscivano dai lati della bocca e l'odore della mia saliva, mista a quello della cappella, mi faceva impazzire, mugolavo oscenamente come una gran porca. Accoglievo i due grossi cazzi neri nei miei buchi con immenso piacere ed eccitata da morire.
Chiesi apertamente con un filo di voce al nero sotto di me di incularmi, così mi fece alzare di poco, mi appoggiò la cappella al buco e mi fece sedere scendendo sul suo cazzo che mi entrò dritto e profondamente nel culo violentemente. Senza alcun lubrificante, mi sentivo sventrare da quel grosso cazzo nero che entrava ed usciva dal mio ano con violenza, salivo e scendevo scappellandolo con lo sfintere per farlo arrivare nell'intestino, intanto continuavo il grandioso pompino all'altro. Stravolta dal piacere, mugolavo e mi dimenavo, prigioniera dei due cazzoni, ero troia e ne godevo.
Quello che si stava godendo la mia bocca si piazzò davanti e, mentre l'altro continuava ad incularmi, mi fece distendere sull'amico sotto, mi allargò le cosce e mi penetrò in figa. Ora sentivo i due cazzi che mi sventravano figa e culo all'unisono, con la testa riversa all'indietro godevo tantissimo desiderando un terzo cazzo da succhiare fino ad arrivare ad un primo orgasmo intenso, mentre urlavo di piacere. Con un lago di miei umori, i due continuavano nella loro opera di sfondamento, come tori mi prendevano dandomi della troia in calore. Fu una trombata incredibile, i due mi facevano culo e figa senza ritegno, senza pietà, spronati da me ad andarci giù pesante, di non fermarsi perchè stavo godendo tantissimo, ai limiti dell'estasi. Si diedero il cambio, e quello più dotato mi entrò in culo, mentre l'altro riempì immediatamente la mia vulva.
Dopo qualche minuto, mi rimisero a pecorina, quello dal cazzo più grosso si sistemò davanti invitandomi a fargli un pompino e l'altro prese ad incularmi con foga. Ero veramente indecorosa e porca, nuda con gli stivali e con due cazzi a mia disposizione, uno in culo e l'altro in bocca. Andammo avanti per lunghi minuti a trombare in questa posizione, mi sentivo schiava dei due neri, schiava dei miei sensi in una sensazione di piacere intenso. L'uno mi entrava ed usciva dal culo violentemente, mentre mi lavoravo di bocca il cazzo dell'altro in una pompa irresistibile.
Erano dotati di una resistenza incredibile e così uno si distese, io mi adagiai al suo fianco e impugnato il grosso cazzo alla base dei coglioni, presi a fargli un pompino, mentre l'altro mi si mise dietro, mi alzò una gamba e mi penetrò in figa assestandomi colpi violenti, ficcandomi tutto l'enorme cazzo nella vulva mentre mi palpava le tette. Eccitata all'inverosimile, ciucciavo il cazzo dell'altro in maniera incredibile, impugnando i coglioni andavo su e giù sul grosso uccello in visibilio mentre, accompagnato da un mugolio prolungato, un secondo orgasmo mi scosse provocandomi un brivido intenso mentre squirtavo. Mentre mi lamentavo ed urlavo sull'orlo dello svenimento grazie all'orgasmo intensissimo, i miei umori schizzavano come urina dalla vulva a getti abbondanti e violenti con uno strano rumore, scontrandosi con il cazzo che mi penetrava, cosa che portò il nero a scoparmi ancora più violentemente. Fu una scopata indescrivibile, intensa, appagante che mi fece toccare il cielo nel vero senso della parola.
Ora volevano "venire" anche loro e così si misero in piedi mentre io, inginocchiata tra di loro, presi a succhiare nuovamente a turno i grossi cazzi. Desideravo farli venire all'unisono per beccarmi una quantità enorme di sborra calda in bocca, quindi mi dedicavo in egual misura all'uno e all'altro e mentre succhiavo, ciucciavo e pompavo, capendo che stavano per schizzare, appoggiai le cappelle sulla lingua e lasciai che mi sborrassero in bocca.
Li sentii mugolare come bestie in calore, mentre, a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro, numerosi fiotti violenti, densi, caldi mi colpirono la bocca da ambedue le direzioni, in parte andandomi direttamente in gola, in parte adagiandosi sulla mia lingua, sempre più appesantita dall'enorme, incredibile quantità di sborra che veniva eruttata dalle cappelle pulsanti e turgide. Era naturale che sborrassero così tanto, pensai, perchè di certo non avevano così tante occasioni di svuotarsi i coglioni, a parte forse con l’autoerotismo. Potevo sentirne l'odore e godevo nel sentirmi lorda di sperma caldo e denso dei due extracomunitari. Assaporavo alquanto disgustata il pacco di poltiglia perlacea che mi riempiva letteralmente la bocca e, guardandoli in faccia con aria da gran porca, la smuovevo da un lato all'altro della mia bocca per poi finalmente mandarla giù, dritta nello stomaco.
Avevo fatto letteralmente indigestione di sperma di nero, avevo goduto da matti con due grossi cazzi che mi avevano devastato culo e figa e, dopo un paio d'orette di sesso sfrenato a tre, sazia e soddisfatta, mi rivestii, salvo le mutandine che lasciai ad uno dei due come ricordo, e raggiunsi, con il culo che mi bruciava da morire, la mia auto per tornare a casa. Avevo un forte puzzo di cazzo addosso, ma potevo farci ben poco se non rinfrescarmi alla meglio con delle salviettine umidificate.
Rincasata, feci una doccia per poi uscire a cena con il mio ignaro compagno. Durante la cena, il mio pensiero andava spesso alla mia "avventura" pomeridiana, ma alla fine trascorsi un serata serena col mio lui.
Più tardi, a letto, mi ritrovai ancora eccitata e così mi sditalinai al pensiero della mia laida avventura per poi cadere in un sonno profondo e ristoratore, mentre ancora avvertivo un certo bruciore alle parti intime che mi passò solo dopo alcuni giorni....
N.B.: I MIEI RACCONTI SONO TUTTI REALI E NON IMMAGINARI.
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